H La Regata pedonale di Luna Rossa e Black Magic per le vie di Torino
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Correva l'anno 2000, all'inizio...

Le notti italiane erano agitate dalle incredibili vicende sportive dell'imbarcazione italiana Luna Rossa all'America's Cup. La sfida finale contro i temutissimi rivali di Black Magic era alle porte... quando una sera di noia all'immancabile Garibaldi l'incredibile mente di S.E. Casso Nettus partorì un'idea geniale (come sempre): sfruttare le temibilissime Domeniche a Piedi a Torino per bissare le emozioni della sfida tra Luna Rossa e Black Magic.

E' in questo frangente che gli ingranaggi mefistofelici della mente contorta dell'incommensurabile Lapalisse cominciarono a vorticare nella scatola cranica... dopo una serie di complicatissimi calcoli trigonometrici, analisi strutturali, esami aereodinamici degni dell'Alenia Spazio eseguiti alla velocità di un Pentium 4 a 3.5 GHz (so' troppo ingegnere) il viso di Lapalisse si illuminò, un sorriso bastardo (e anche un po' ebete) vi si stampò sopra, gli occhi si spalancarono come se fosse stato inculato da una squadra di football americano (45 persone comprese riserve e kicker) e preso dall'esaltazione progettuale esclamò come in Frankenstin Jr. : "SI..... PUO'..... FAREEEEEEE!!!!!". Posseduto da un estro mistico-creativo-progettuale Lapalisse cominciò a profetizzare una regata con barche da 5 metri per le vie del centro, barche leggerissime e resistentissime come se fossero in fibra di carbonio, modulari per essere trasportabili e realizzabili con un costo irrisorio.... Dopo essere stato deriso e lapidato da tutti i presenti (tranne l'incosciente allora S.S. Millenarius) se ne corre a casa, contuso e dolorante, ma deciso a dare forma ai suoi deliri di pseudo-onnipotenza-costruttiva.

Dopo 2 giorni alla riunione di fattibilità dell'idea Lapalisse si presenta con un piccolo modellino in scala 20:1 e una serie di fogli coi progetti in cad dei futuri natanti: lo stupore fu totale e la direzione dei lavori fu affidata a Lapalisse: il danno era fatto! Mai dare potere ai fanatici….
Appena resa pubblica la cosa Lapalisse, che per l’occasione si era fatto crescere dei baffettini stretti, con una fascia rossa al braccio con un cerchio bianco con all’interno una sospettissima croce uncinata, cominciò a dire:
“Cameraten! La noztra gloria sarà nel laforo! Il laforo nopilita il coliarda! Qvindi dichiarando aperti i kantieri nafali del Korno vi komuniko 2 notizie, una buona e una kattivissima! Qvella buona è ke in qvesto periodo di mankanza di laforo tutti i coliardi disponipili (offero TUTTI) saranno assunti per laforare i sabati e le domenike per 5 settimane di fila… Quella kattifa è che Non potete rifiutarvi e che Non ferrete pagati e ke Io mi prenderò tutto il merito!”

Dopo essere stato rudemente percosso con oggetti contro i denti si organizzarono i turni come in FIAT.
Al primo giorno di lavoro presso i primi kantieri navali gentilemente offerti dalla signora Edda si presentò la squadra così composta:
Lapalisse (Project Manager e Controllo Qualità), Senator Maximillian (Execute Manager), S.E. Casso Nettus (Manager al disturbo dei propri lavoratori), S.S. Millenarius (Manager al taglio profilati e alla sottrazione dei fondi al Corno per sostentamento dei lavoratori), Chappi e Mimì (Public Relations and Sandwitches Preparations), Gargagnan (Operaio specializzato), Terranova Microsalamicus (operaio Junior), più vari operai di vario livello.

Lapalisse tirò fuori i progetti e li distibuì ai lavoratori… Terranova disse “Ma sono in giapponese!”… Lapalisse fece Hara-Kiri con una taglierina mentre il Senator Maximillian girava il foglio di 180° all’operaio, il quale esclamò “Ah… no… erano girati!!!!”.
Il complicatissimo lavoro consisteva nel taglio e numerazione di triangoli di cartone di varia forma e misura i quali sarebbero stati assemblati in seguito con del professionalissimo skotch da pacchi…

Dopo 5 minuti di imbarazzo in cui tutti quanti osservavano i progetti con fare “saputo” il mitico Gargagnan trovò il coraggio: “Lapaaaaa! Ma come C…zo si fa un triangolo?!”
Con la consapevolezza che se avesse fatto lavorare dei bambini dell’asilo sarebbe stato meglio, il paziente Lapalisse (che già cominciava a dare evidenti segni di scompenso psicologico) spiegò la complicata tecnica della costruzione del triangolo scaleno date le lunghezze dei 3 lati… seguì punizione corporale dei presenti nei confronti di Lapalisse in quanto già cominciava a rompere le palle come un vero capo.

Tutti lavorarono serenamente (o quasi) e assolutamente ignari di come un monte di triangoli di cartone avrebbero potuto essere assemblati per assomigliare a una barca… per questo una percossa a Lapalisse non la si negò.
Arrivate le 17:23 e 12 secondi circa S.S. Millenarius, che nel frattempo era sparito, se ne arrivò con 2 vassoi di salatini per cibare i lavoratori. L’allora Cardinale alle finanze S.E. Incornator appena avuto il conto fu colto da malore e declinò la responsabilità asserendo di non aver autorizzato la spesa in quanto il modulo F342 comma 7 rigo 3 non era stato compilato correttamente. Tutti se ne fregarono.
Il giorno successivo fu preparata una spedizione al parco “Collegio Merino” in cerca di 2 canne abbastanza lunghe e grosse per fare l’albero e il boma delle barche… dopo un paio d’ore dall’inizio dell’impresa la task force tornò di corsa con 2 canne da 4 metri e mezzo sulla testa e dietro il custode del parco impegnato in un inseguimento con tanto di lupara caricata a sale…
Nelle settimane successive il cantiere navale venne trasferito nei cantieri Morra.
Si passò alle fasi di assemblaggio… fase in cui data l’abilità nel mettere lo scotch da parte di S.S. Millenarius e di S.E. Casso Nettus venne dato loro il nominativo di Santa Grinza e Santa Piega. Lapalisse venne menato per il suo scarso sensum ecclesiae….

Piano piano il tutto prendeva forma, Lapalisse diventava sempre più isterico e gli operai sempre più fancazzisti… si rischiò la rottura nel Team di sviluppo, ma tutto si risolse grazie al potere diplomatico di Gargagnan (“Lapa, hai ragione, ma che ci vuoi fare? Quindi adesso calmati o ti do un pugno talmente forte che ti sembreranno due!!!”).


Alla fine dopo 5 settimane di lavoro, 12 esaurimenti nervosi di Lapalisse e 15 ricoveri al CTO tutto fu pronto: nessuno credeva ai propri occhi nel vedere 2 barche di 5 metri l’una del peso solamente di qualche kilo e scomponibili in 8 pezzi ognuna, soprattutto non credeva come Lapalisse si ricordasse come ca..o si assemblassero i pezzi!!!!
Lapalisse, stanco ma contento intonò la canzone di Carmen Consoli “Contuso e felice”.
Tutti pensarono “Ma che c’ha da essere felice questo che ci ha fatti sgobbare come maiali????” E lo menarono una volta ancora.
Da quel giorno nulla fu più lo stesso in goliardia: nessuno ha più avuto il coraggio di avere un’idea in presenza del pazzo, per paura di dover fare i doppi turni di lavoro.
Il profeta Lapalisse, comunque, aveva colpito ancora: tutto il resto è storia!

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