Storia della Cadrega Infame

 

Nel mezzo del cammin di Nostra cena
la bocca solleviam dal lieto pasto
al veder là qualcun che si dimena.

Cagion non fu che 'l cibo fosse guasto
né che bevanda fosse poi malvagia:
saltaron su spregiando il nostro fasto?

Toson inquieto, con occhi di bragia
lor accennando, tutt'i Suoi raduna
qual' augellin che sortan da bambagia.

Cala la notte, tetra, fredda e bruna
su quel convivio fin'allor si lieto
giransi teste, tutte e ad una ad una.

E del Maestro ancor spregiando il veto
già su uno scranno monta il maramaldo
e da là urla, neanche stesse cheto!

Ma l'ospital Templar rimase saldo
pur se del Prence il modo ancor l'offende:
ei fu cortese, fue l'altro ribaldo?

Simil favor giammai il Tempio rende
e se l'onor attende ancor riscatto
certo nessun Goliarda si sorprende.

O Cortesia, di te fece baratto
pur di salire sulla mala sedia!
Qual fu cagion? Sfuggiva forse a un ratto?

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(S.Ecc. Manolus II Manginus IV Amedeo di Pulcherada fecit)